Imprenditori si diventa, soprattutto con una adeguata formazione ed con l’esperienza
Alcuni hanno una dote naturale per svolgere questo particolare tipo di attività: la capacità di leadership, la perseveranza, la pianificazione, la creatività, l’elasticità mentale, la facilità di stabilire buone relazioni umane e una equilibrata propensione al rischio e altre ancora inerenti al tipo di attivita da svolgere.
Purtroppo, solo pochi hanno tutte queste doti insieme. C’è chi è capace di affrontare i rischi ma non è paziente; chi riesce a concentrarsi facilmente sul lavoro ma non è creativo, e così via. Per questo è molto utile, specialmente per chi vuole avviare un’attività in proprio, conoscere i «plus» e i «minus» della propria personalità, per tentare di migliorarsi.
Ma ha anche un altro vantaggio: sapendo ad esempio di essere ricco di idee ma scarsamente dotato quanto a capacità di trattare con clienti e fornitori, l’aspirante imprenditore potrà cercarsi un socio con caratteristiche complementari alle sue. Insieme faranno sicuramente più strada che da soli.
Abbiamo detto che per cambiare noi stessi, dobbiamo conoscere noi stessi. In questo contesto, ciò significa sapere se possediamo o meno determinate:
• attitudini,
• motivazioni,
• conoscenze tecniche
a svolgere una attività in proprio.
Le attitudini
Le capacità personali dell’imprenditore sono certo molto importanti ma non determinano da sole successo dell’impresa, specie nelle organizzazioni complesse in cui tante persone intervengono nella gestione aziendale e nel processo produttivo (soci, manager, impiegati, operai ecc.).
Esistono inoltre, vari fattori critici esterni che possono vanificare gli sforzi del miglior imprenditore, esempio per la concorrenza.
Inoltre fare l’imprenditore è un «mestiere» complesso, in cui è la sinergia di più attitudini che determina la «capacità finale» e il risultato di impresa.
Ogni singola attitudine ha valore e significato solo se rapportata ad un’altra, o ad un insieme di altre attitudini. Ad esempio la creatività rimane solo allo stato potenziale se non si accompagna alla propensione al rischio; la fiducia in se stessi non è sufficiente se non è accompagnata dalla pazienza e dalle doti diplomatiche.
Scopri l'imprenditore che è in te
Dai una risposta a dieci semplici domande:
1) Quanto sono capace di investire le energie personali per la realizzazione dei miei progetti?
2) Quanto sono capace di attendere con pazienza i risultati dei miei sforzi, anche se tardano a venire?
3) Quanto sono capace a comunicare efficacemente le mie idee agli altri e quanto riesco a negoziare con loro, capendo il loro punto di vista?
4) Quanto sono capace ad esercitare una funzione di leadership senza autoritarismo, ma con autorevolezza?
5) Quanto sono convinto di poter causare e controllare quanto mi accade nella vita e nel lavoro?
6) Quanto riesco a gestire e tollerare lo stress quotidiano?
7) Quanto riesco a fare le mie scelte in modo autonomo, senza farmi troppo influenzare dai pareri altrui?
8) Quanto sono propenso a correre rischi e ad affrontare situazioni di incertezza?
9) Quanto vedo il cambiamento come un’opportunità, piuttosto che come una minaccia?
10) Quanto riesco a risolvere i problemi in modo creativo, percorrendo vie nuove e inconsuete?
In linea di massima, quanto più avremo dato risposte positive a queste domande, tanto più le nostre attitudini imprenditoriali risulteranno efficaci.